Incidente senza contatto tra veicoli

Una delle prime verifiche che fanno le autorità è sui punti di contatto dei mezzi, quando questi non si toccano risulta più difficile definire le rispettive colpe.

In presenza di un incidente senza contatto tra auto c’è Risarcimento?

Simone Barbieri cerca di fare il punto della situazione anche alla luce di una recente ordinanza pronunciata dalla Cassazione che analizza questa tipologia di sinistri stradali.

Chi ha ragione e chi torto?

Se è vero che, nel definire la responsabilità in caso di incidente stradale, una delle prime verifiche che fanno le autorità è sui punti di contatto dei mezzi, quando questi non si toccano risulta più difficile definire le rispettive colpe.

In questi casi ci si deve basare su altri elementi come:

  1. la segnaletica orizzontale e verticale presente sul luogo;
  2. le strisce di frenata sull’asfalto;
  3. la posizione dei mezzi dopo l’incidente (che potrebbe rivelarne la velocità);
  4. le testimonianze dei presenti.

Il Codice civile stabilisce le seguenti due regole per definire la responsabilità in caso di incidente stradale:

  1. il conducente deve risarcire i danni prodotti se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare l’evento;
  2. se c’è uno scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia pari responsabilità (quindi, un concorso di colpa al 50%).

La prova contraria consiste appunto in ciò che è indicato alla prima regola, ossia il poter dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare l’evento.

La circostanza che non vi sia stato uno scontro tra veicoli impedisce l’applicazione della presunzione di ugual concorso di colpa, enunciata con la seconda regola, ma non la prima.

Quindi, chi vuol ottenere il risarcimento del danno deve dimostrare:

  1. la violazione delle regole del Codice della strada da parte dell’altro conducente;
  2. non aver potuto evitare l’incidente.

Se, quindi, il danneggiato riesce a provare che l’incidente senza contatto è stato causato da una manovra o un comportamento scorretto dell’altro conducente, tale da non poter essere previsto in anticipo e, quindi, scongiurato, allora potrà sperare di ottenere un risarcimento danni integrale.

Il Diritto al Risarcimento Danni.

Il fatto che agli incidenti senza urto non si applichi la presunzione di colpa non significa che non si possa ottenere il risarcimento.

Il punto è che, per potersi far liquidare i soldi dall’assicurazione, bisogna fornire la doppia prova appena indicata.

Diversamente, neanche il giudice potrà condannare la compagnia.

Questo, però, non toglie che non vi possa essere un concorso di colpa se si accerta che entrambi i conducenti hanno agevolato il sinistro con le rispettive condotte.

L’Indennizzo Diretto

Il secondo problema da affrontare è a quale compagnia assicurativa rivolgere la domanda di risarcimento danni.

La legge prevede la regola del cosiddetto indennizzo diretto:

il danneggiato deve cioè chiedere la liquidazione dei danni alla propria assicurazione che, successivamente, si rivarrà su quella del responsabile.

Questa regola vale tutte le volte in cui si verifica un incidente stradale collegato alla circolazione o al normale uso dei mezzi (quindi, anche in caso di auto ferme o parcheggiate).

Il fatto che non vi sia stato uno scontro diretto tra le autovetture e che, quindi, non vi siano punti di contatto non esclude l’applicazione della regola dell’indennizzo diretto.

In conclusione, il conducente del veicolo coinvolto nel sinistro stradale “dalla parte della ragione” potrà avanzare la richiesta di risarcimento danni direttamente alla propria assicurazione.

Simone Barbieri è al tuo fianco per fornirti informazioni e assistenza in caso di incidente stradale.

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